Per la salute di tutti
Forse, non tutti sanno, che il nostro studio ha adibito due appositi locali (uno ai piani superiori ed uno al pianoterra), solo esclusivamente per la preparazione dei vari strumenti che usiamo giornalmente, in due complete linee di sterilizzazione come a livello ospedaliero. Al loro interno si trovano un lavandino dove vengono messi a bagno gli strumenti usati in soluzione disinfettante, una lavaferri, un’imbustatrice, una stufetta, un apparecchio ad ultrasuoni e l’indispensabile autoclave.
La sterilizzazione è da sempre un punto fondamentale di ogni studio e continuerà ad esserlo, soprattutto in questo periodo per tutti molto difficile e delicato. Noi assistenti quotidianamente mettiamo massima attenzione e scrupolosità nella disinfezione di ogni singolo oggetto o strumento venga a contatto con i nostri pazienti, e il nostro impegno si esprime al massimo ora per combattere questo nuovo virus, per il bene di tutti, per voi che ci date fiducia, per noi e per chi lavora insieme a noi ogni giorno, per le vostre e le nostre famiglie.
Una buona ed efficace sterilizzazione è segno di grande rispetto nei confronti della salute di chi si affida alle nostre cure e noi questa fiducia non vogliamo e non dobbiamo perderla. Il funzionamento della sterilizzazione è molto semplice, sono pochi passaggi ma fondamentali. Innanzitutto, gli strumenti usati per ogni singolo paziente, vengono messi in una vaschetta con una polvere disinfettante che ha l’azione di eliminare i batteri e virus; essi dovranno rimanere a bagno per un minimo di quindici minuti (solitamente li lasciamo più a lungo dato che ce ne occupiamo fra un paziente e l’altro), dopo di che vengono sciacquati e spazzolati uno per uno, per poi essere inseriti nella lavaferri che equivale ad una lavastoviglie la quale, con un altro disinfettante, finisce l’azione di lavaggio. Finito il ciclo della nostra lavaferri, che dura all’incirca un’ora, li mettiamo ad asciugare completamente in una stufetta tipo fornelletto. Una volta disinfettati e asciugati, gli strumenti vengono imbustati e sigillati in apposite bustine con la sigillatrice e datate al momento perché la sterilità ha una durata di circa 1 mese, quindi vengono messe in autoclave e sterilizzate ad una temperatura di 134°. Finito il ciclo, che ha una durata di 1h e ½, gli strumenti vengono messi a raffreddare in varie vaschette e poi distribuiti negli studi operativi, pronti per essere usati. Le frese e gli spazzolini usati nei pazienti vengono passati nella vaschetta con ultrasuoni e disinfettante, dove la vibrazione rimuove incrostazioni e residui vari, poi risciacquati, spazzolati, imbustati e sigillati nelle apposite bustine ed infine anch’essi sterilizzati in autoclave sempre a 134°.
Nel caso di pazienti che hanno dichiarato delle patologie infettive particolari, tutto ciò che viene usato per loro viene messo in una vaschetta specifica con il disinfettante e lasciato a bagno per almeno 1 ora, prima di procedere con la consueta procedura identica a quella che ho spiegato in precedenza. Questi strumenti vengono maneggiati sempre con due paia di guanti e tenuti da parte rispetto agli altri fino alla loro completa sterilizzazione in autoclave. Per quanto riguarda il meccanismo di sterilizzazione delle nostre turbine e dei vari manipoli che vengono usati per i pazienti, la procedura è leggermente diversa, non potendoli mettere a bagno nel disinfettante; vengono quindi detersi accuratamente e disinfettati con salviettine a base di alcool, oleati con specifico olio lubrificante e poi messi in autoclave ad una temperatura di 121° perché altrimenti i motori che ci sono all’interno verrebbero danneggiati e non funzionerebbero più. In ogni studio operativo invece la disinfezione e sterilizzazione viene effettuata come sempre ad ogni cambio di paziente, su tutte le superfici con l’utilizzo di spray e salviette a base di alcool.
Concludo dicendo, che sia io che le mie colleghe, abbiamo sempre affrontato questo delicato lavoro di sterilizzazione con molta cura e serietà, pensando sempre che ogni singolo paziente rappresenti per noi nostro figlio, figlia, padre o madre e che spero che la fiducia dei nostri pazienti continui a ripagarci di quello che facciamo quotidianamente per loro.
Maria Grazia Brun
Assistente alla poltrona